Sutri

Sutri
Sutri affreschi chiesa rupestre

sabato 20 aprile 2024

Gaiole anello dei Castelli

 


GAIOLE in CHIANTI anello dei castelli 3
17 aprile 2024

PERCORSO
Gaiole in Chianti - Barbischio - Castagnoli - Meleto - Gaiole

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
La più comoda è prendere A1 direzione sud e uscire a Valdarno, continuare su SP408 fino a Gaiole in Chianti

DESCRIZIONE
A Gaiole parcheggiamo l'auto al posteggio pubblico dietro la chiesa di San Sigismondo e iniziamo a camminare in via Guglielmo Marconi che prosegue con la strada comunale 6 in direzione di Barbischio. Il tratto è su strada asfaltata. Percorsi  km.2,9 prima in piano poi in salita arriviamo al piccolo ma bellissimo borgo Barbischio [wp01], ammiriamo la sua bella Torre medioevale e proseguiamo su strada bianca a destra. Dopo circa 650 m arriviamo a un tabernacolo con panorama [wp02 km 3,5]. Proseguiamo e poco dopo dobbiamo lasciare la strada bianca e scendere a destra su sentiero in discesa [wp03 km 3,7]. Il sentiero offre panorami molto belli, percorriamo altri m 900 e incontriamo un bivio, noi continuiamo dritto [wp04 km 4,6]. Proseguiamo per altri m 900 e arriviamo in discesa fino al Borro della Nunziatura [km5,5], poi in salita percorriamo circa m 950 e arriviamo sulla SP73 in località Castagnoli [wp05 km 6,4] e la prendiamo a destra in direzione di Gaiole. Delle panchine ci invogliano a fare la pausa pranzo. Da questo punto più fattori ci hanno costretto a continuare tutto su strada asfalto fino a Gaiole [km 11,9], ma il vero percorso ci mandava a visitare i Castelli . In fondo alla descrizione ho messo le due tracce, con e senza deviazioni. Il consiglio ovviamente è di seguire la traccia originale con le deviazioni, evitando l'asfalto e passando dal Castello di Meleto e la Pieve di Santa Maria a Spaltenna.

CARTA:
ORE CAMMINO:  5      KM: 11,9
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 309      ALTITUDINE MASSIMA: m 536       ALTITUDINE MINIMA: m 326


senza deviazioni

originale con deviazioni 


giovedì 4 aprile 2024

Mercatale Valdarno anello Torre di Galatrona

 




MERCATALE VALDARNO TORRE di GALATRONA
3 aprile 2024

PERCORSO
Cimitero di Mercatale - Petrolo - Torre di Galatrona - Poggio del Fattore - San Leolino - SP16 -  Cimitero.

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Per le indicazioni del navigatore dobbiamo mettere "Mercatale Cimitero" oppure "Torre di Galatrona", in questo caso ovviamente vi fermate al cimitero.
Si prende l'autostrada A1 direzione sud, si esce a Valdarno e si prosegue per Mercatale Valdarno lo si aggira con la SP16 e all'altezza della  via Fratelli Cervi si gira a destra per il Cimitero dove lasciamo l'auto.

DESCRIZIONE
Dal cimitero iniziamo subito a salire con pendenza regolare, che dopo poco continua con pendenze più importanti fino alla Torre di Galatrona s.l.m.500 circa. Noi l'abbiamo trovata chiusa, è aperta solo il sabato dalle 15:00 alle 19:00 e la domenica dalle ore 10:00 - 12:00 e 15:00 - 19:00 tel. 3396749080 Amici del Torrione.
Proseguiamo ora su strada bianca con alcuni sali scendi ma prevalentemente in discesa fino a Poggio del Fattore. Iniziamo a scendere sul borgo fortificato di  San Leolino per poi proseguire sempre in discesa fino al cimitero di San Leolino. Da questo punto c'è la possibilità di allungare il tragitto andando a destra per poi ritornare dopo aver fatto un anello, sulla strada provinciale. Noi abbiamo continuato dritto accorciando il percorso. Dopo aver passato la Locanda Casariccio proseguiamo fino ad arrivare alla SP16 che imbocchiamo a sinistra per arrivare fino al cimitero di Mercatale. Questo tratto asfaltato è molto trafficato, si può evitare camminando sulla sinistra della strada, per vigne, dove possibile.


CARTA
ORE CAMMINO: 3,30       KM:8,5
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 250      ALTITUDINE MASSIMA: m 474       ALTITUDINE MINIMA: 269 m







giovedì 21 marzo 2024

Asciano Pisano la via degli Acquedotti


ASCIANO PISANO VIA DEGLI ACQUEDOTTI
20 marzo 2024 

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Si prende la FI PI LI al bivio Pisa Livorno si prende per Pisa e si esce a Pisa Nord Est poi seguire le indicazioni di Google Maps fino ad Asciano Pisano.

DESCRIZIONE
Arrivati ad Asciano lasciamo l'auto alla chiesa dei Santi Giovanbattista e Rocco oppure in Piazza delle Lavandaie [km.0]. Si prosegue a piedi percorrendo via P. Baracchini Asciano e a un bivio si prende a sinistra via Martiri della Liberta che seguiamo fino a trovare una piccola strada a sinistra [wp1] località Palamidessi , che seguiamo per pochi metri fino a trovare a destra un piccolo varco sotto strada [wp2] , bisogna fare attenzione perché non si vede bene. Se uno va avanti trova un fondo chiuso quindi deve tornare indietro fino al [wp2]. Proseguiamo per traccia fra olivi e orti abbandonati fino ad arrivare a uno slargo con un casolare dove proseguiamo a sinistra per un sentiero disagevole e in salita, fino a un bivio di due strade bianche, noi prendiamo quella a sinistra e la seguiamo per circa km.2 dove troviamo un trivio di strade [km.3,1]. Giriamo a sinistra [wp3] e proseguiamo fino a un bivio a sinistra che ci porta a Cima Sughereta [panorama]. Torniamo indietro fino al bivio e proseguiamo dritti per circa m. 950 dove  a destra ci attende un sentiero in forte salita [wp4], che seguiamo per m.1400 fino alla Foce Pennecchio [wp5] [km.6]. Da qui si gira sul sentiero a destra  lo seguiamo in discesa, con dei tornanti iniziali per poi proseguire fino a trovare un tavolo dei cacciatori [wp6], ottimo per la pausa panino [km 6,8]. Dal Tavolo si prosegue per m 2200 aggirando il Terminetto Alto e continuando fino al bivio con il [wp3] [km.9]. Da qui per la solita traccia di andata si ritorna al punto di partenza [km.12,3].

CARTA:
ORE CAMMINO:  6 con pause      KM: 12,3
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 555       ALTITUDINE MASSIMA: m 506       ALTITUDINE MINIMA: m 17




TRACCIATO IN 3D

lunedì 18 marzo 2024

2024 Traversata Montepiano Boccadirio Roncobilaccio

 

                
                        Lago Tavianella

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17 MARZO 2024 CON IL CAI DI SCANDICCI
TRAVERSATA MONTEPIANO BOCCADIRIO RONCOBILACCIO

DESCRIZIONE del percorso presa dalla locandina CAI 

Montepiano è una frazione del comune italiano sparso di Vernio in provincia di Prato. Si trova su un valico appenninico a 700 m sul livello del mare, uno dei più bassi del tratto tosco-emiliano, prende il nome dalla valle pianeggiante formata dal torrente Setta, ed ebbe il suo primo sviluppo con la nascita, attorno all'XI secolo dell'Abbazia di Santa Maria, un po' appartata rispetto alla moderna strada statale, lungo la quale si sviluppò il borgo settecentesco. La località ebbe poi uno sviluppo turistico come località climatica dal tardo Ottocento, come attestano ancora ville e alcuni alberghi d'epoca, seppur la maggior parte oggi siano chiusi. 
Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio o semplicemente santuario di Boccadirio - è un santuario mariano dell'Emilia-Romagna. È situato in frazione Baragazza, nel comune di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna. Sede di pellegrinaggi è per importanza il secondo santuario della diocesi bolognese, dopo il santuario della Madonna di San Luca, a Bologna. 
Roncobilaccio è una frazione del comune di Castiglione dei Pepoli (da cui dista circa otto chilometri), sull'Appennino tosco-emiliano, in provincia di Bologna. Sede di un casello dell'Autostrada del Sole, è posta in prossimità del confine con la Toscana (passo della Futa) ed è equidistante dai Comuni di Prato e Bologna. Le origini di Roncobilaccio sono racchiuse nel suo stesso nome. La prima parte, ronco, deriva dal verbo latino runcare, divenuto poi roncare, comune in molti dialetti e nei nomi di luogo dell'Italia settentrionale e centrale, con riferimento a "luogo disboscato", e quindi terreno coltivato, o anche pascolo. La seconda parte, bilaccio, deriva con ogni probabilità dal termine villaggio, piccolo agglomerato di case. In altre parole, Roncobilaccio nascerebbe quale avamposto di agricoltori o boscaioli che strapparono alcune terre al bosco per il sostentamento proprio e delle famiglie.

PERCORSO Partiremo dall’abitato di Montepiano (700 m) dove, imboccheremo il sentiero 431, che fa parte della Via della Lana e della Seta. Utilizzando una comoda strada forestale, dopo una piccola deviazione per osservare una vecchia burraia abbandonata, arriveremo a Casa Tronale, da qui dopo una serie di ripide salite arriveremo sulla vetta del Monte Tronale (1134 m). Da qui, seguendo prima il sentiero 429 e poi il sentiero 427 raggiungeremo il Lago di Tavianella, piccolo invaso artificiale che ha come unico immissario ed emissario il rio delle Mesole. Dopo aver ammirato questo piccolo laghetto ripartiremo alla volta dell’abitato di Case Monte Tavianella, dove prenderemo il sentiero 017 che ci porterà fino al Santuario Beata Vergine delle Grazie Madonna di Boccadirio (719 m). Dopo una visita al Santuario, seguendo un tratto di strada in discesa arriveremo al paese di Roncobilaccio (560 m) dove riprenderemo il pullman verso casa.

CARTA:
ORE CAMMINO: 5        KM: 15,6
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 574       ALTITUDINE MASSIMA: m 1126       ALTITUDINE MINIMA: m 542




PERCORSO IN 3D

domenica 10 marzo 2024

2024 L'antica ferrovia sul torrente Ritasso e le Foreste nella valle dello Sterza

 

                        Il vecchio ponte ferroviario

9 MARZO 2024 CON IL CAI DI SCANDICCI

COLLINE METALLIFERE L'ANTICA FERROVIA SUL TORRENTE RITASSO E LE FORESTE NELLA VALLE DELLO STERZA

DESCRIZIONE del percorso che si doveva fare, presa dalla locandina CAI, e che non è stato possibile completare per guadi improponibili per torrenti in piena.

L’escursione che proponiamo si svolge nella "Riserva Naturale Monterufoli Casella" fra la fattoria Villetta di Monterufoli e La Sassa (di nome e di fatto), un piccolo borgo arrampicato su uno sperone di roccia. Siamo nelle Colline Metallifere, nei comuni di Montecatini Val di Cecina e di Monteverdi Marittimo, nella provincia di Pisa. La Riserva Naturale “Foresta Monterufoli-Caselli” fu istituita nel 1997, è la più grande Riserva Naturale della Toscana: un territorio interessante da visitare per le molte emergenze naturalistiche, i panorami, il paesaggio e le testimonianze della storia secolare. La fitta macchia che caratterizza molte parti della Riserva favorisce la presenza di una ricca fauna: molti ungulati e carnivori come il lupo e probabilmente il gatto selvatico. Il territorio è attraversato da torrenti di alto valore ambientale, con acque limpide, che hanno favorito la presenza di anfibi e rettili (anche la testuggine comune e il granchio di fiume) e di un’abbondante flora, Tutta la zona si presenta particolarmente interessante anche per l’aspetto geologico. Il territorio è collinare e supera di poco i 500 mslm, ed è dominato da piccole alture di rocce ofioliti, le rocce verdi, fra le quali la nota Serpentinite, ovvero l’antico fondale dell’oceano ... evidentemente emerso (!) il fatto avvenne appena 180 milioni di anni fa! La nostra escursione si svilupperà inizialmente su tutto lo spettacolare tracciato dell’antica ferrovia sul torrente Ritasso, in funzione dal 1872 al 1928, fra le località di Casino di Terra e Villetta di Monterufoli, al servizio di una grande miniera di lignite, qui presente.

PERCORSO – Arriveremo con il pullman, provenendo da Pontedera e Casino di Terra, nei pressi di Villetta di Monterufoli, dove inizia il percorso a piedi (160 mslm), inizialmente andremo verso est, seguendo per un breve tratto la strada bianca verso Villetta, poi in direzione nord e nord-ovest, seguendo il tracciato dell’antica ferrovia sul torrente Ritasso, che aggira da nord il monte Castiglione. L’ambiente è selvaggio e ben conservato. Il percorso attraversa tre volte il torrente e permette di vedere i ruderi degli spettacolari ponti. Ponti fantasma, perché appaiono all’improvviso nella fitta vegetazione. Impiegheremo circa due ore per arrivare dove il Ritasso confluisce nel torrente Sterza, affluente del Cecina. Qui inizia la seconda parte dell’escursione che si sviluppa sulla parte orografica sinistra della valle dello Sterza, fino al borgo di La Sassa. Attraversato il torrente Sterza (96 mslm) e la strada x Canneto, entreremo nella foresta, che percorreremo in direzione, complessivamente, sud-ovest verso il laghetto di Caselli (250 mslm). Attraverseremo una ricca macchia mediterranea, con abbondanza di arbusti di mirto, lentisco, viburno, cisto, fillirea, corbezzolo, erica scoparia e alberi principalmente di leccio, quercia e sughera. Nei pressi del laghetto seguiremo un tratto di un percorso didattico che ricorda anche la vita della fattoria quando i campi, ora riconquistati dalla macchia, erano ben coltivati. Erano i tempi del latifondo del conte Della Gherardesca, diventato poi Patrimonio Demaniale Toscano. Prima di continuare verso La Sassa faremo una deviazione di circa 500m. verso la fattoria Caselli (289 mslm), da poco restaurata, con destinazione turistica e didattica. Riprenderemo la strada bianca in direzione ovest, verso il passo Golazze Aperte, ma devieremo poco dopo, seguendo le indicazioni, verso nord, verso La Sassa, che raggiungeremo in circa un’ora e mezzo, attraversando anche il torrente “Botro del Confine” (280 mslm). Da qui saliremo, seguendo il sentiero nel bosco e poi una strada bianca, fino a La Sassa (366 mslm), nei cui pressi ritroveremo il pullman

QUI SOTTO IN GIALLO QUELLO CHE DOVEVAMO FARE E IN CELESTE IL TRATTO FATTO A/R.



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IL TRACCIATO PERCORSO A/R IN 3D