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giovedì 6 aprile 2023

2023 Malmantile anello verso la val di Pesa CAI 744



MALMANTILE ANELLO 
VERSO VAL DI PESA CAI 744
05 aprile 2023

PERCORSO
Malmantile piazza Piave  - via delle Macine - via di Gello - Guadi - via Gavignano - via Piandaccoli  tabernacolo - via Vecchia Pisana. 

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Si prende la SGC FI PI LI si esce a Lasta a Signa si prosegue fino all'incrocio con il bivio a destra per la Stazione FS e arrivati alle Quattro Strade si gira a destra in direzione di Malmantile dove è possibile parcheggiare l'auto in Piazza Piave.

Il piccolo borgo di Malmantile possiede uno degli esempi meglio conservati di cinta urbana medievale in Toscana.

Fu essenzialmente un centro militare posto lungo la Via “Vecchia Pisana”, l’antica e importante strada che congiungeva Firenze a Pisa. Successivamente diventò centro abitato. Una leggenda racconta l’episodio da cui prende il nome il paese. Nel IV° secolo, il vescovo di Milano Sant’Ambrogio, in viaggio verso il centro Italia, incontrò il vescovo di Firenze San Zanobi, presso una villa della zona.  I due vi restarono alcuni giorni, ma alla partenza Sant’Ambrogio non  soddisfatto dell’accoglienza ricevuta, inveì contro il proprietario della villa con le parole “Mala mantilia!”, cioè ‘cattiva tovaglia’ , per estensione luogo dove manca una buona accoglienza. La cerchia muraria, che pare sia stata supervisionata da Filippo Brunelleschi, risale al 1400 ed è uno dei primi esempi di cinta munita di apparato difensivo sporgente. In seguito fu la tipologia più usata in Toscana. Le mura hanno la lunghezza di 125 per 70 metri e formano un rettangolo orientato con i lati più lunghi a nord-ovest e sud-est, al centro dei lati corti si aprono le due porte unite dall’unico asse viario, da nord-est a sud-ovest. Le due caratteristiche porte, ancora visibili, sono entrambe con arco a tutto sesto, tipiche del periodo.

Il percorso inizia dalla piazza Piave, nel centro di Malmantile (175 m) con fermata mezzi pubblici. Entrati sulla via vecchia Pisana voltando a destra in discesa, si attraversa il centro abitato  e si prosegue tra le abitazioni fino a via delle Macine, dove si volta a sinistra. Si continua fino a trovare a sinistra, una strada con un evidente torretta telefonica con il supporto rosso. Voltiamo a sinistra costeggiando un impianto industriale sulla destra. La strada diventa bianca e in discesa si raggiunge il fondo della piccola vallata che si attraversa risalendola dalla parte opposta fino a immettersi su un’altra strada bianca, via di Gello. Voltiamo a destra. La strada percorre un ampio crinale, dove si aprono grandi panorami. Si segue la strada bianca fino a raggiungere un gruppo di abitazioni. dove troviamo un bivio ma noi restiamo sulla sinistra rimanendo sul crinale. La strada bianca termina nei pressi di un parcheggio nei pressi di alcune abitazioni. Il percorso continua diventando strada poderale e poi sentiero vero e proprio. Si lasciano le coltivazioni con le olivete e i campi seminativi ed entriamo nel bosco a macchia mediterranea con querce, ginestre e lecci. Il fondo del sentiero è a ciottoli, testimoni di un lontano periodo geologico quando questa zona era il letto di un antico fiume, l’attuale Pesa. Si segue il sentiero che compie una svolta a sinistra e poi a destra. Attenzione a evitare le diverse tracce presenti seguendo con attenzione la segnaletica bianco rossa.  Il sentiero arriva finalmente in fondo alla piccola valle e, dove il sentiero volta a sinistra sulla destra fra la vegetazione incolta, si può ancora intravedere i resti di un vecchio mulino per la macinazione dei cereali. Un segno inoltre della presenza significativa di acqua.  Nei pressi si trova il Borro di Gello che confluisce nel Borro del Lago. Il fondovalle è particolarmente ombroso e fresco d’estate, immerso com’è tra i lecci e la vegetazione spontanea. Si segue sempre il sentiero nel fondovalle lasciando alcune tracce sulla sinistra. Attraversiamo alcuni piccoli guadi e continuiamo immersi nel bosco. Il sentiero si trasforma in strada bianca poiché serve un’abitazione che lasciamo in alto a destra. Lungo la strada troviamo i paletti gialli del metanodotto. Dopo circa 300 metri dal bivio per l’abitazione, c’è una traccia con segnavia che sale a destra. Continuando si raggiungerebbe la Strada SP 12 che collega Montelupo a Ginestra. Prendiamo il sentiero che sale per poco restando a mezza costa sopra la valle della Pesa. I rumori della strada sottostante e della non lontana Superstrada FiPiLi, lentamente si attenuano. Sopra di noi le linee dell’alta tensione. Seguiamo ancora il sentiero e in corrispondenza di un impluvio, troviamo sulla destra un sentiero dove voltiamo.  Con una moderata salita si attraversa un’oliveta e si raggiunge poi una zona di macchia bassa. Passando nuovamente sotto la linea elettrica dell’alta tensione, seguiamo il sentiero con i segnavia bianco rossi, fino a raggiungere la sommità della collina dove termina la vegetazione bassa. Teniamo la sinistra e per traccia che costeggia sulla destra una vigna in coltivata, si raggiunge un piccolo gruppo di case con un agriturismo. Passiamo intorno seguendo la strada bianca, via Gavignano, che si innesta su via di Piandaccoli in corrispondenza di un piccolo tabernacolo. Seguiamo la strada che dopo qualche centinaio di metri termina sulla via Vecchia Pisana. Un caratteristico tabernacolo azzurro segna il bivio. Voltiamo a destra e facendo attenzione al traffico veicolare, percorriamo la strada per circa un chilometro e mezzo raggiungendo la piazza Piave da dove siamo partiti.



CARTA:
ORE CAMMINO:  3      KM: 8,8
DIFFICOLTA : T/E
DISLIVELLO: m138      ALTITUDINE MASSIMA: m 211     ALTITUDINE MINIMA: m 52