VEDI LE FOTO
DESCRIZIONE:SORGENTI DEL BISENZIO
14 giugno 2013
DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Si va a Prato poi si prende per Vaiano. Da qui si va a Mercatale di Vernio e infine Luicciana.
Superata Luicciana si prosegue per circa due chilometri fino a raggiungere un bivio sulla sinistra, indicazioni per Luogomano. Seguiamo la carrareccia fino al Mulino della Sega dove lasciamo la macchina wp1.
Dal
mulino seguiamo la carrareccia fino a un bivio sulla sinistra km1,240 wp2, lo
seguiamo in discesa sempre su sterrato costeggiando il torrente che scorre alla
nostra sinistra. Passiamo un bivio sulla destra che porta a Luogomano wp3 ,un
seccatoio alla nostra destra e poco dopo un ponticello alla nostra sinistra
sentiero per Migliana wp4, continuando sempre a diritto la strada si restringe fino a diventare sentiero che
sale wp5 e ridiscende fino a uno slargo confluenza di due torrenti, siamo
arrivati nel punto che viene considerato le Sorgenti del fiume Bisenzio. wp6 km3,05
Rimane
difficile descrivere il percorso perché in assenza di segnalazioni non rimane
che affidarci al GPS, comunque proverò ugualmente.
Da
questo punto inizia l’anello che noi abbiamo percorso in senso orario.
Attraversiamo il torrente su un ponticello di legno e iniziamo a salire, prima
gradatamente poi ripidamente fino ad arrivare al wp7 un bivio sulla destra appena accennato e nel nostro caso chiuso
anche da rami. In realtà è il sentiero che dobbiamo prendere, che ci porta in
ripida salita a uno scollino con bivio wp8 che prendiamo a sinistra in leggera salita,
quello di destra in discesa che evitiamo porta al Faggione [così dice una fatiscente scritta rossa su un albero]. Continuiamo e dopo pochi metri
sulla sinistra ci sono tre panche in legno ottime per una piccola sosta wp9.
Riprendiamo il cammino ,arriviamo a un rudere wp9a…probabile seccatoio, da qui il sentiero si apre a scorci panoramici
molto belli fino ad arrivare alla Cascina il Vespaio.wp10 Da questo punto noi
abbiamo continuato per strada forestale fino al punto in cui si deve girare a
90° sulla destra wp11 sempre su strada forestale per Cascina Le Barbie [vedi
anche cartellonistica]; ma volendo dalla Cascina il Vespaio, ci sono dei segni bianco
rossi del cai a indicare un sentiero in
salita che sicuramente, ma è da verificare, taglia il lungo tornante che la
strada forestale ci fa fare.
Continuiamo
sulla bella strada forestale immersa in un bosco di faggi fino ad arrivare alla
Cascina Le Barbe km 10,04 wp13.
Qui
possiamo fare la sosta pranzo su uno dei tavoli in legno della zona attrezzata
della Cascina. Torniamo indietro per poche decine di metri e sulla sinistra prendiamo
il sentiero wp14 in discesa che ci porta nel Fosso del torrente Barbe [cartellonistica bianco verde per Luicciana., segnavia cai inesistente, dovrebbe
essere il n.1].
Questo
tratto del percorso è stato da veri “Esploratori”. Il tempo inclemente sia per
la pioggia che per la tanta neve caduta questo inverno ha reso il sentiero
quasi impraticabile. La cartellonistica non esiste più, alberi enormi caduti
sulla già esile traccia del sentiero e nel torrente, smottamenti…insomma chi ne
ha di più le metta. Una vera avventura finita a buon fine dopo varie peripezie
di passaggi su tronchi e sotto i tronchi degli enormi alberi caduti e due guadi
inevitabili per la tanta acqua del torrente. Arriviamo di nuovo alle Sorgenti
del Bisenzio wp6 stanchi morti ma soddisfatti
per la bella avventura. Ci sono volute due ore invece delle una segnalata per discendere il "Fosso delle Barbe".
Da
questo punto ritorniamo indietro per la strada di andata fino a ritrovare il
Mulino della Sega e la nostra auto. km 16,6.
CARTA: Multigraphic n.23 - 24 APPENNINO BOLOGNESE PISTOIESE 1:25000
ORE
CAMMINO: 8 KM: 16,6
DIFFICOLTA: E / EE per il fosso delle Barbie
ATTENZIONE: Se è la prima volta che fate questo percorso e meglio affidarsi a persone, gruppi trekking o gruppi CAIi che l’hanno già fatto.
Noi ci siamo affidati a una buona traccia GPS che abbiamo seguito fedelmente…ed è stata dura già cosi, solo per questa possibilità siamo arrivati in fondo senza grossi problemi.
Erano molti anni che non venivo in questi luoghi impegni familiari , lavoro . Ora che sono andato in pensione e sono più libero mi sono ricordato di questi posti fantastici . Pur restando un paradiso terrestre si nota molta trascuratezza sentieri non curati , rifugi abbandonati e diroccati segnaletica quasi inesistente o posizionata male. Questo mi ha molto attristito sicuramente non c'è interesse a curare questi ambienti , la Riserva del'Acquirino abbandonata a se con i suoi rifugi mal gestiti o abbandonati al Lago Santo addirittura crollati . Ho fatto delle escursioni seguendo vecchi sentieri veramente trascurati segnaletica difficile a individuare , niente cartelle scritti in Inglese ( ho letto che vorrebbero promuovere il turismo ) Rido per non piangere , non esistono servizi perchè un turista ne sia attratto oltre tutto manca l'informazione . Ho avuto maniera di praticare sentieri e tracciati montani nel trentino ,,,,Tutta altra cosa chi unque sia stato si è innamorato si è sentito accolto e sostenuto cartelli indicatori in più lingue , segnaletica precisa ed evidente sentieri curati Rifugi sentiti da famiglie che ti fanno sentire a casa tua, insomma tutta altra storia.
RispondiEliminaCome detto forse non c'è interesse o chi dovrebbe gestire e essere responsabile non ci capisce una mazza , ogni uno dovrebbe fare il mestiere che conosce , da professionista , improvvisare non è mai stato producente.