Sutri

Sutri
Sutri affreschi chiesa rupestre

venerdì 5 ottobre 2012

Sambuca Val di Pesa Badia di Passignano lungo




Percorso interessante per i panorami e per la storia raccontata tramite le località che tocchiamo: Badia di Passignano, Rignana e il Pesa con il suo percorso lungo fiume.
Il Chianti non smentisce mai in "vino veritas".

Sambuca Val di Pesa Badia di Passignano
6 ottobre 2012

PERCORSO
Sanbuca Val di Pesa - C. Bricola - Badia di Passignano - C. Pugliano - Rignana - Poggio della Corte - Torrente Pesa.

LEGGENDE LOCALI
Pedate del cavallo di San Giovanni Gualberto
Questa leggenda, ancor oggi raccontata con vivaci particolari dal popolo, è legata alla storia di San Giovanni Gualberto.
Il santo, nato in questa zona intorno all'anno mille, fattosi monaco dopo l'episodio dell'eroico perdono dell'uccisore del fratello fondatore di Vallombrosa e di numerose altre Abbazie e fustigatore del malcostume del tempo negli ultimi anni della sua vita si ritirò nella Badia di Passignano dove è sepolto nella chiesa di S. Michele Arcangelo.
La leggenda racconta che il santo, ormai anziano, era solito scendere a cavallo dalla Badia verso il Molino dell'Abate, dove incontrava i contadini della zona per confortarli, benedirli e lenire cosi i loro dolori. Proprio durante uno di questi spostamenti Giovanni Gualberto avrebbe incontrato il diavolo, e il suo cavallo sarebbe caduto a terra dallo spavento, lasciando impresse nella roccia le impronte dei ginocchi e degli zoccoli, ancora oggi visibili.
[dal WP 014. a destra per 1300 metri].

Masso di Particino
Questo grosso blocco di pietraforte è detto masso di Particino per la vicinanza, sull'altra sponda della Pesa, dell'antico molino di Particino e la sua presenza è collegata alla storia di San Giovanni Gualberto vissuto in questa zona nell'XI secolo.
Secondo la tradizione, ancora oggi con vivaci particolari narrata dal popolo, mentre il santo fondatore di Vallombrosa si riposava, il diavolo che stava sulla collina, gli scagliava contro dei grossi massi- di cui questo è il più grande- che il santo fermava e faceva scendere piano piano fino a terra.
La leggenda vuole che oltre a questo, anche gli altri massi visibili lungo la strada che porta al Molino dell'Abate, e gli altri affioranti dal pendio sopra e attorno alla cappella di San Giovanni Gualberto, siano fra quelli lanciati contro il Santo.

CARTA NUOVA: DreAM  04 - FIRENZE CHIANTI FIORENTINO E VAL di PESA
ORE CAMMINO: 5,30        KM: 17,6
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 396       ALTIMETRIA MASSIMA: m 521        ALTIMETRIA MINIMA: m 176




DATI GPS                                                






martedì 2 ottobre 2012

Daniele sul Cammino di Santiago de Compostela con i nonni




SANTIAGO DE COMPOSTELA CON I NONNI
2012

Solitamente viene consigliato di fare il cammino da soli,  in coppia  o con un gruppetto ben affiatato. 
Daniele ha deciso di farlo in maniera davvero speciale: con i nonni Paola e Renzo. 
Vedendoli  partire ogni anno per un cammino diverso,  si è talmente incuriosito  che quest' anno ha voluto intraprendere anche lui questa bella esperienza.
Non credo ci sia da dire altro, vi lascio al diario di Daniele, che come tutti i pellegrini ha scritto ogni giorno sul proprio quaderno: impressioni, sensazioni e ricordi.

PURTROPPO IL DIARIO ERA SU UNA PIATTAFORMA DISMESSA  E NON E VISIBILE. 

BRAVO DANIELE e bravi anche i nonni Paola e Renzo.
Buon cammino.







domenica 30 settembre 2012

Marradi a San Benedetto in Alpe Traversata




MARRADI  SAN BENEDETTO IN ALPE TRAVERSATA
29 settembre 2012

PERCORSO
Marradi - Eremo di Gamogana - Passo dell'Eremo - Poggio dell'Inferno - Poggio Fontanacce - Pian Barazzoli - Cascate dell'Acqua Cheta - San Benedetto in Alpe.

Alla stazione ci ritroviamo tutti, conoscenti e persone nuove. Il  treno è di sole tre carrozze  e oltre a noi c'è  un  gruppo di americani, così facciamo il pieno.
Alla stazione di Marradi, scesi dal treno, capiamo subito che la giornata non sarà soleggiata, tutt'altro, infatti la nebbia e qualche scroscio d'acqua non ci permetteranno di ammirare i panorami che il percorso attraversa.
Ma chi cammina sa che da tutto questo porterà comunque a provare sensazioni nuove.

CARTA NUOVA: DreAM  01 APPENNINO FIORENTINO e 02 - MUGELLO
ORE CAMMINO: 9        KM: 23
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 1059       ALTIMETRIA MASSIMA: m 1102       ALTIMETRIA MINIMA: m 320










martedì 25 settembre 2012

Bobbio Pavia Traversata sulla via degli Abati



BOBBIO PAVIA SULLA VIA DEGLI ABATI

Nella ricerca della via, si è tenuto presente quanto scrive lo storico dei Longobardi Paolo Diacono che, nella sua “Historia Langobardorum”, colloca Bobbio distante da Pavia 40 miglia [pari a circa 60 chilometri], e si é individuato quindi l’itinerario che più si avvicina a tale indicazione, tenendo conto dei luoghi in cui risalire a memorie longobarde, alto-medievali o del Monastero di Bobbio, anche senza un puntuale riferimento alla traslazione del corpo di San Colombano da Bobbio a Pavia. I monaci del Monastero di Bobbio, infatti, guidati dall’abate Gerlanno, nei giorni 17, 18 e 19 luglio dell’anno 929, trasportarono le reliquie di San Colombano attraverso un percorso leggermente più lungo, da Bobbio a Pavia, studiato appositamente allo scopo di rivendicare davanti al re Ugo di Provenza i beni del Monastero, usurpati dal vescovo di Piacenza Guido e da altri feudatari. La via individuata (passando per Caminata, Pometo, Canevino, Cella e altre località storiche) è lunga 71,53 km. e può considerarsi il prolungamento della Via degli Abati, che diventa in tal modo la Variante Appenninica della Via Francigena, congiungendo Pavia e Bobbio a Pontremoli.
Si stanno prendendo i contatti con i vari enti interessati per arrivare a pubblicare, anche per il tratto Pavia-Bobbio, una Cartoguida a colori, in scala 1:25000 con l’aggiunta di notizie di carattere storico, artistico ed ambientale sui territori dei Comuni attraversati, come già per il primo tratto Bobbio-Pontremoli. Diversi Sindaci hanno commentato favorevolmente l’iniziativa.
Particolare interessante: la Via degli Abati è stata inserita nella mappa delle vie storiche della Toscana, quale variante appenninica per raggiungere la pianura padana. Diventa evidente quindi l’importanza del prolungamento fino a Pavia della Via degli Abati nel quadro dei percorsi tra Toscana e Lombardia e verso l’ Europa nord-occidentale..



VIDEO

domenica 2 settembre 2012

Rufina Consuma Sentiero della Memoria Traversata





ATTENZIONE ALLA DATA GENNAIO 2022 IL PERCORSO COSI DESCRITTO, NELLA PARTE CENTRALE  E IMPRATICABILE.

Camminata nei comuni di Pontassieve, Rufina e Pelago.
Il sentiero della memoria SM è nato dalla collaborazione dei Comuni citati con la Sottosezione del C.A.I di Pontassieve.
Il percorso si svolge in un territorio di notevole valore paesaggistico, storico e culturale.
Lungo il percorso tocchiamo tre luoghi degli eccidi avvenuti per mano della furia nazifascista nell'ultimo conflitto mondiale nelle frazioni di Berceto, Podernovo e Lagacciolo.
Nel comune di Pontassieve altro luogo della memoria è Pievecchia, che ci proponiamo di visitare in seguito, percorrendo il tratto da Pontassieve alla Rufina.

RUFINA CONSUMA SENTIERO DELLA MEMORIA TRAVERSATA
2 settembre 2012

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Treno stazione Firenze S.M.N. Ritorno dalla Consuma bus di linea.

DESCRIZIONE:  
Iniziamo il nostro cammino  dalla stazione ferroviaria della Rufina, da cui usciamo prendendo a sinistra la strada principale  del paese.
Poco dopo la piazzetta del Comune  giriamo a destra per entrare in piazza Trieste dove c’è l’edicola dei giornali e subito dopo, attraversiamo  diagonalmente piazza Umberto I.
Seguendo i segni bianco rossi arriviamo al ponte sul torrente Rufina che attraversiamo per poi girare a destra.
Continuiamo dritti accanto al fiume che sta alla nostra destra fino a un bivio segnalato dove giriamo a sinistra e iniziamo a salire per strada sterrata, che poco dopo ritorna asfaltata.
Superiamo alcune case sparse e poi lasciamo l’asfalto per proseguire su viottole di campo tra  gli olivi tenendosi sulla sinistra. A un certo punto in salita fare attenzione ad un paletto con i segni bianco rossi perché dobbiamo lasciare il tracciato più evidente per piegare a destra in leggera discesa in direzione del bosco che costeggiamo risalendo lungo il campo fino a deviare sulla destra ed entrare nel bosco. Proseguiamo con continui saliscendi che rappresentano la parte più dura del percorso. Dopo poco più di un’ora di cammino arriviamo a S. Gilio, dove possiamo approvvigionarci di acqua. Aggiriamo il piccolo complesso di case coloniche abitate e  proseguiamo su strada bianca con altri saliscendi fino ad attraversare un piccolo rio e risalire fino ad un vigneto chiuso da filo elettrificato. Costeggiamo a sinistra  la recinzione passando sul terrapieno scosceso e disagevole  e dopo poche centinaia di metri scendiamo sulla strada bianca ritrovando i segnali bianco-rossi.
Il percorso continua in salita fino a incrociare un’altra strada bianca che prendiamo a sinistra sempre in salita. In alto possiamo ammirare un bellissimo casolare ristrutturato.
Raggiungiamo la chiesetta di Pinzano, passiamo davanti a un tabernacolo ed entriamo nel borgo medievale di Pinzano dove c’è una fonte  di acqua.
Usciti dal borgo prendiamo sulla destra una strada bianca che poi si fa sentiero e sale nel bosco per poi uscire di nuovo su strada asfaltata. Seguendo i segnavia bianco rossi raggiungiamo la Pieve di Pomino che superiamo per girare a sinistra e salire in mezzo alle case fino ad una carrareccia che prendiamo sulla destra. Si arriva così ad un altro grande vigneto che costeggiamo sulla sinistra per poi arrivare al borgo di Berceto, primo luogo della memoria, dove la furia nazi-fascista fece strage di civili e di partigiani. Superato Berceto attraversiamo sulla sinistra un ponticello dove un cartello ci indica che siamo sulla Strada Romana dei Fossi. Il percorso, che si inoltra nel bosco, è fiancheggiato da una via crucis e conduce ad una cappella dedicata a San Francesco. Qui ci sono alcune panchine per la sosta e una lapide indica che nei pressi c’è una fonte d’acqua fatta scaturire dal santo.
Riprendiamo il cammino sempre in salita fino ad un incrocio: a sinistra la chiesa di S. del Carmine ai Fossi e a destra il sentiero CAI n.5  che per un bel tratto si sovrappone al Sentiero della Memoria SMSaliamo quindi in un bel bosco fino ad un bivio: a sinistra si va direttamente alla Consuma seguendo il sentiero n.5; a destra invece si prosegue sul Sentiero della Memoria, con il quale si arriva alla SS70. La prendiamo sulla destra in direzione Firenze e poco dopo la si lascia sulla sinistra per proseguire nel bosco su strada bianca. Il Sentiero della Memoria ci conduce prima a Podernovo e poi a Lagacciolo, altri due luoghi dove nell’agosto del 1944 i nazisti trucidarono le popolazioni inermi che vi si erano rifugiate.
Da Lagacciolo, si torna indietro e, riprendendo la salita nel bosco, si arriva in poco più di mezz’ora alla Consuma seguendo i segnavia SM  e n.6.

CARTA: DreAM  03 - FIRENZE VAL di SIEVE
ORE CAMMINO: 7       KM: 21,1
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m  1104      ALTIMETRIA MASSIMA: m 1026       ALTIMETRIA MINIMA: m 114