La Rocca Nuova
SERRAVALLE PISTOIESE
aprile 2021
Passando in autostrada FI PI LI in direzione Firenze, all'altezza di Serravalle, si vede in alto una torre, e tutte le volte si faceva proposito di andare a vedere cosa c'era in quel paese. Finalmente come spesso accade, è arrivato il momento e siamo partiti a posta da Firenze per soddisfare la nostra curiosità.
Serravalle Pistoiese ci ha regalato notizie storiche e bellezze che non pensavamo minimamente l'esistenza.
La Pieve di Santo Stefano conobbe tre confraternite laicali, sorte con il diffondersi dell'associazionismo religioso nel territorio di Serravalle e del fenomeno del pellegrinaggio spirituale lungo il cammino di San Jacopo e la Romea di Strata. La più antica confraternita è la Compagnia della Vergine Assunta con sede presso l'oratorio omonimo risalente alla fine del trecento. Nei pressi della chiesa di Santo Stefano sorgevano anche la Compagnia di San Sebastiano e San Rocco la cui ubicazione non è nota, e quella del S.S Sacramento fondata nel 1590 è affacciata sul portico della pieve a fianco della sacrestia. Essa conserva alcune opere di rilievo quali San Francesco che riceve le stimmate (metà del XVII secolo). L'altare in stucco dipinto del XVIII secolo e candelabri di artigianato toscano del XVIII e XIX secolo.
Ex Oratorio della Vergine Assunta capolavoro della pittura pistoiese di fine trecento. L'oratorio è noto agli abitanti di Serravalle come "La casa delle figure". Dopo il 1789 con la soppressione delle compagnie religiose e degli oratori voluta dal Vescovo di Pistoia, Scipione de Ricci, l'edificio fu adibito a residenza civile. Venne diviso in quattro vani disposti su due piani. Rimase nascosto per secoli sotto l'intonaco di un'abitazione fino alla fine degli anni 80, quando riemersero alcune immagini sacre in seguito ad alcuni lavori di ristrutturazione. Nella parte di facciata si può ammirare la Crocifissione, mentre nella controfacciata resta la sinopia con la "Dormitio Virginis" e sovrastante, l'Ascensione di Maria al Cielo. Sulla parete di sinistra troviamo La Passione di Cristo e sulla destra Il Giudizio Universale, che presenta una monumentale scena con al centro Gesù giudice divisa in tre registri: Quello inferiore illustra i dannati sotto il controllo dell'Arcangelo Gabriele, che impugna una spada, e i beati, purtroppo oggi mancanti. Nel registro mediano possiamo ammirare gli Apostoli con i rotoli e i loro simboli in mano. Il registro superiore presenta la Madonna in qualità di madre misericordiosa con Gesù preceduto da Angeli in volo, che recano i simboli della passione.
Chiesa di San Michele posta lungo il cammino di San Jacopo, presenta alcuni elementi comuni all'Architettura Pistoiese del XIII secolo, quali la scelta dell'Abside semicircolare il coronamento a mensole, sulle quali sono incise figure antropomorfe, Essa conserva l'unica abside integralmente giunta fino a noi fra le chiese romaniche del XII - XIII secolo presenti a Serravalle Pistoiese. L'origine della chiesa è ancora oggetto di discussione, sembrerebbe menzionata in un documento del 764 DC, che rappresenta l'unica testimonianza di età Longobarda relativa a Serravalle: Il prete Aivaldo, desiderando vestire l'abito religioso fra i monaci della chiesa di San Bartolomeo di Pistoia, donò alla citta il monastero "Sancti Angeli" , vicino al fiume Nievole. Questo è stato identificato da alcuni studiosi con la Chiesa di San Michele a Serravalle. Una ricognizione ha qui portato alla luce, sotto l'attuale pavimentazione, un ossario che lascia aperto lo scenario di una potenziale presenza monastica nella chiesa di San Michele.
Rocca Nuova si contrappone all'altra rocca detta "Vecchia", nucleo originario del Castello di Serravalle Pistoiese, di cui fa parte la Torre del Barbarossa.
La Rocca detta anche di Castruccio Castracani, venne realizzata subito dopo l'assedio del 1302 condotto dalle truppe fiorentine e lucchesi guidate dal generale Morello Malaspina al castello di Serravalle, considerato il baluardo della difesa di Pistoia. Esso venne sopraffatto dopo tre mesi di assedio e si narra che, di ritorno dal fallito attacco a Pistoia, nel 1306, l'esercito lucchese volle far pagare a Serravalle l'appoggio ai Guelfi pistoiese di parte bianca, ma vennero fermati da San Ludovico, patrono del borgo, apparso sugli spalti della Rocca Vecchia in una nube luminosa. Il possente fortilizio, che diventerà il simbolo del borgo, fu portato a termine da Uguccione della Faggiola e poi dal condottiero Castruccio Castracani, che fece innalzare la possente torre esagonale di guardia.
"descrizione presa dai cartelli informativi posti in prossimità dei monumenti".
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