Sutri

Sutri
Sutri affreschi chiesa rupestre

martedì 9 luglio 2024

Lago Santo Parmense Lagdei M. Marmagna

 



LAGDEI  LAGO SANTO PARMENSE  M. MARMAGNA
05 luglio 2024

 

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze 
Prendere l'autostrada A11, a Lucca prendere la bretella per Viareggio e prima di uscire seguire le indicazioni per Genova Parma A12, quindi imboccare la A15 per Parma e uscire a Berceto. Attraversato l'abitato, continuare per Bosco Corniglio e seguire le indicazioni per Lagdei. [ore 2,40]

QUESTO PERCORSO E STATO FATTO NEL: 2005 - 2006 - 2011 3 giorni - 2012 invernale - 2013 - 2014 - 2014 invernale - 2018 

APRI LE FOTO DEL 2005 - 2006 - 2011 - 2012 invernale - 2013 - 2014 2014 invernale - 2018

DESCRIZIONE
Le "Alpi" del Lago Santo e del Vallone delle Guadine sono inserite nel cuore della foresta dell'Alta Val Parma. La conca di Lagdei, circondata da fitti boschi di Faggio e Abete rosso è il punto di partenza per salire al Lago Santo e sul monte MarmagnaLagdei è stato sede di un antico lago chiamato forse Lago del Dio [se è giusta la derivazione di Lagdei dal latino "lacus dei"] ora divenuto torbiera secondo la normale evoluzione di questi ambienti. Tutto ebbe inizio 25.000 anni fa quando il ghiacciaio Wurmano iniziò il suo lavoro di ritiro per lasciare questa bellissima conca alpestre con le sue cime conosciute ora come Marmagna, Braiola, Orsaro. Questo posto ha molteplici possibilità di escursioni. Oggi vi illustrerò uno dei percorsi più conosciuti: la salita al Lago Santo e al M. Marmagna.
La partenza è da Lagdei [ampio parcheggio auto]. A destra dell'edificio rifugio ristorante prendere il sentiero n. 723 che in ripida salita ci porta a incontrare dei bivi con altri segnavia che ignoriamo continuando a seguire sempre quello con indicazioni 723 fino al Lago Santo con il suo accogliente Rifugio Mariotti.
Dal rifugio si costeggia il lago per poi salire nel bosco, sempre con il segnavia n.723 che seguiamo ignorando le altre deviazioni fino alla sella del Marmagna e di seguito, seguendo la larga cresta, alla vetta con croce in ferro.

 

CARTA: Multigraphic n.14 - 16 APPENNINO TOSCOEMILIANO
ORE CAMMINO: 4        KM: 7,4
DIFFICOLTAE
DISLIVELLO: m  617    ALTITUDINE MASSIMA: m  1854     ALTITUDINE MINIMA: m 1251

sabato 8 giugno 2024

2024 Castelmuzio anello delle Pievi

 


                                                Monastero di S. Anna in Camprena refettorio, affreschi del Sodoma

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CASTELMUZIO (SI)
06 giugno 2024

PERCORSO che abbiamo seguito noi. Sconsigliato per forte inerbimento dei sentieri.
Castelmuzio - Molino S. Anna - S. Anna in Camprena - Podere Lama - Torrente Trove - Podere Estia - via Cava - Pieve di Cennano . Castelmuzio. 


DESCRIZIONE
Dal parcheggio di Castelmuzio si sale nel centro del paese e dopo una sosta al Bar si scende e si prende via  della Trove che percorriamo fino a trovare la SP71. Attraversiamo e continuiamo dritti in un sentiero che percorriamo fino al ponte sulla SP71 dove si trova il molino S. Anna. Qui abbiamo seguito la traccia originale a destra, ma purtroppo il forte inerbimento ci ha messo a dura prova. Arrivati su una strada bianca l'abbiamo presa a sinistra fino ad arrivare sulla  provinciale che abbiamo preso a destra. Arrivati a un bivio sulla destra, prendiamo la strada bianca in salita e poco dopo arriviamo a S. Anna in Camprena. Qui il sito meriterebbe una lunga descrizione, mi limito solo a ricordare che qui è stato girato alcune scene del film "Il Paziente Inglese". Nel refettorio, che abbiamo avuto la fortuna di visitare abbiamo ammirato gli affreschi del pittore Sodoma. A ritroso ripercorriamo la strada bianca in discesa fino alla SP71, davanti a noi il "Guazzatoio", giriamo a destra e poco dopo a sinistra su strada bianca fino a raggiungere Podere Lama. Da qui proseguiamo a lato dei campi coltivati in discesa fino a trovare una strada bianca che costeggia il Torrente Trove, la prendiamo a sinistra e ritorniamo al ponte sulla SP71. La percorriamo per poco e giriamo a sinistra verso Podere Estia. Da qui seguire la traccia è stato quasi impossibile, ma con tenacia abbiamo trovato il modo di scendere su quella che viene chiamata via Cava, l'abbiamo seguita fin dove era possibile, poi e stato tutto un procedere con intuizione perché il bosco, e la vegetazione, si è ripreso possesso del suo territorio. La tenacia a vinto e finalmente siamo arrivati su una strada bianca che prendendo a sinistra (portale) siamo arrivati alla Pieve di Cennano. La Pieve era aperta abbiamo potuto ammirarla per poco, perché dei musicisti di clavicembalo stavano registrando la loro musica. Dopo un meritato panino siamo ritornati,  seguendo la strada asfalto, fino a Castelmuzio.


PERCORSO CONSIGLIATO
Dal parcheggio di Castelmuzio si sale nel centro del paese e dopo una sosta al Bar si scende e si prende via  della Trove che percorriamo fino a trovare la SP71. Attraversiamo e continuiamo dritti in un sentiero che percorriamo fino al ponte sulla SP71 dove si trova il molino S. Anna. Continuare su strada asfalto fino a trovare sulla destra il bivio su strada bianca in salita, per S. Anna in Camprena. A ritroso ripercorriamo la strada bianca in discesa fino alla SP71, davanti a noi il "Guazzatoio", giriamo a destra e poco dopo a sinistra su strada bianca fino a raggiungere Podere Lama. Da qui proseguiamo a lato dei campi coltivati in discesa fino a trovare una strada bianca che costeggia il Torrente Trove, la prendiamo a sinistra e ritorniamo al ponte sulla SP71. Giriamo a destra e seguiamo la SP71 fino a Castelmuzio. Qui prendiamo a sinistra la strada asfaltata fino alla Pieve di Cennano. Il ritorno a Castelmuzio è ripercorrere a ritroso la strada asfaltata fino al parcheggio.


    


PERCORSO IN 3D DEL TRACCIATO FATTO (sconsigliato)

martedì 4 giugno 2024

Via degli Abati traversata sui colli Piacentini a cavallo fra Val Tidone e Val Trebbia





Via degli Abati traversata sui colli Piacentini a cavallo fra Val Tidone e Val Trebbia.
CAI sez. Scandicci
1 e 2 giugno 2024

descrizione presa dalla locandina del CAI Scandicci:

Il Trekking che proproiamo si svolge nella zona alta dei colli Piacentini, dove percorreremo tratti della terza e della quarta tappa della via degli Abati, che si sviluppa fra Pavia e Pontremoli. Pernotteremo a Bobbio nell'Ostello Comunale, nella Valle del fiume Trebbia " La valle più bella del mondo" (Ernest Hemingway). Bobbio è un borgo di grande fascino e nel 2020 è stato eletto "Borgo più bello d'Italia" ed è anche insignito della "Bandiera Arancione" del Touring Club Italiano. E un borgo molto particolare, sviluppatosi intorno all'Abbazia di San Colombano, uno dei più importanti monasteri Benedettini.
Rimane collegato al resto della Val Trebbia attraverso uno scenografico ponte, chiamato "Ponte Gobbo". Il sabato percorreremo il tratto da Caminata a Sassi Neri e la domenica il tratto da Bobbio a Sella dei Generali. Da Bobbio partiremo attraversando proprio il Ponte Gobbo.
La via degli Abati di cui esiste una bella guida scritta, fra gli altri, da Guido Mori che ci accompagnerà, è tradizionalmente legata alla figura di San Colombano, monaco Irlandese che nel 614 si fermò in Italia e fondò nella sperduta Ebovium, oggi Bobbio, un centro monastico destinato di li a poco a diventare uno dei più famosi d'Europa. Tra il VII e il IX secolo questa via fu utilizzata dai monaci di Bobbio per recarsi a Roma presso il Papato. La via rappresento non solo un cammino di pellegrinaggio, ma funzionò come arteria di comunicazione tra Lombardia e Toscana.

PERCORSO

Sabato: arriveremo con il pullman a Camminata (327 m) e inizieremo a camminare scendendo fino al ponte sul Torrente

Tidone. Lo attraverseremo e inizieremo a salire fino alle località Ronchi, Trebecco (523 m) e Case Giorgi (654 m). Proseguiremo, sempre in salita, fino a un valico con una Cappellina, e continermo fino ad arrivare sulla Costa Lazzerello (792m), spartiacque fra la Val Tidone e la Val Tidoncello. Ancora salita e arriveremo al Giardino Alpino di Pietra Corva. Continueremo per bosco e arriveremo a scollinare, dove ci concederemo una deviazione salendo in cima al Pian Perduto (1036 m) dove il panorama va fino alle Alpi. Riscenderemo e proseguiremo in discesa, fra i faggi, fino alla strada, in località Sassi Neri, dove troveremo il pullman per Bobbio. Cena e pernottamento.

Domenica: Colazione nel centro storico di Bobbio (250 m) e poi partiremo attraversando il suo bellissimo Ponte Gobbo (o del Diavolo) e inizieremo a salire toccando le località di Santa Cecilia (685 m) e Fontana e poi, con leggera discesa, arriveremo al paese di Coli (632 m). Da qui continueremo fino ad attraversare il ponte sul Torrente Curiasca e poi fino ai ruderi del Castello di Faraneto (846 m). Proseguiremo verso il paese di Cornaro (964 m), menzionata per una cruenta battaglia fra partigiani e tedeschi. Continueremo in falso piano fino a Pescina (1026 m) per poi, con uno strappo significativo, arrivare alla Sella dei Generali (1217 m), la cima più alta di tutta la Via degli Abati e punto panoramico sulla Val Trebbia. Qui ci attenderà il pullman per il rientro a casa.



ALTIMETRIA G1



ALTIMETRIA G2



SABATO:   Difficoltà: E km 17,3   Dislivello tot.  850 m disc. 200 m ore 6.00  Pranzo a Sacco

DOMENICA:   Difficoltà: E km 15,5  Dislivello tot. 1200 m disc. 250 m ore5.30 Pranzo a Sacco


Abbigliamento e attrezzatura: per escursione in montagna - Scarpe alte con suola in VIBRAM o equivalente. Consigliati i bastoncini.

Organizzazione e accompagnamento: AE Paolo Brandani (347 5171985)  Guido Mori (339 7388593) 

Gli accompagnatori si riservano di modificare, o annullare l’escursione, nel caso si presentassero situazioni di rischio per la sicurezza dei partecipanti.




 

 PERCORSO IN 3D GIORNO 1 e 2

domenica 12 maggio 2024

2024 Malmantile anello verso la val di Pesa CAI 744


MALMANTILE anello verso la val di Pesa CAI 744
11 maggio 2024
Questo percorso è stato fatto nel 2023  APRI LE FOTO 

PERCORSO
Malmantile piazza Piave  - via delle Macine - via di Gello - Guadi - via Gavignano - via Piandaccoli  tabernacolo - via Vecchia Pisana. 

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
Si prende la SGC FI PI LI si esce a Lasta a Signa si prosegue fino all'incrocio con il bivio a destra per la Stazione FS e arrivati alle Quattro Strade si gira a destra in direzione di Malmantile dove è possibile parcheggiare l'auto in Piazza Piave.

DESCRIZIONE presa dal sito ufficiale del CAI di Firenze
Il piccolo borgo di Malmantile possiede uno degli esempi meglio conservati di cinta urbana medievale in Toscana.

Fu essenzialmente un centro militare posto lungo la Via “Vecchia Pisana”, l’antica e importante strada che congiungeva Firenze a Pisa. Successivamente diventò centro abitato. Una leggenda racconta l’episodio da cui prende il nome il paese. Nel IV° secolo, il vescovo di Milano Sant’Ambrogio, in viaggio verso il centro Italia, incontrò il vescovo di Firenze San Zanobi, presso una villa della zona.  I due vi restarono alcuni giorni, ma alla partenza Sant’Ambrogio non  soddisfatto dell’accoglienza ricevuta, inveì contro il proprietario della villa con le parole “Mala mantilia!”, cioè ‘cattiva tovaglia’ , per estensione luogo dove manca una buona accoglienza. La cerchia muraria, che pare sia stata supervisionata da Filippo Brunelleschi, risale al 1400 ed è uno dei primi esempi di cinta munita di apparato difensivo sporgente. In seguito fu la tipologia più usata in Toscana. Le mura hanno la lunghezza di 125 per 70 metri e formano un rettangolo orientato con i lati più lunghi a nord-ovest e sud-est, al centro dei lati corti si aprono le due porte unite dall’unico asse viario, da nord-est a sud-ovest. Le due caratteristiche porte, ancora visibili, sono entrambe con arco a tutto sesto, tipiche del periodo.

Il percorso inizia dalla piazza Piave, nel centro di Malmantile (175 m) con fermata mezzi pubblici. Entrati sulla via vecchia Pisana voltando a destra in discesa, si attraversa il centro abitato  e si prosegue tra le abitazioni fino a via delle Macine, dove si volta a sinistra. Si continua fino a trovare a sinistra, una strada con un evidente torretta telefonica con il supporto rosso. Voltiamo a sinistra costeggiando un impianto industriale sulla destra. La strada diventa bianca e in discesa si raggiunge il fondo della piccola vallata che si attraversa risalendola dalla parte opposta fino a immettersi su un’altra strada bianca, via di Gello. Voltiamo a destra. La strada percorre un ampio crinale, dove si aprono grandi panorami. Si segue la strada bianca fino a raggiungere un gruppo di abitazioni. dove troviamo un bivio ma noi restiamo sulla sinistra rimanendo sul crinale. La strada bianca termina nei pressi di un parcheggio nei pressi di alcune abitazioni. Il percorso continua diventando strada poderale e poi sentiero vero e proprio. Si lasciano le coltivazioni con le olivete e i campi seminativi ed entriamo nel bosco a macchia mediterranea con querce, ginestre e lecci. Il fondo del sentiero è a ciottoli, testimoni di un lontano periodo geologico quando questa zona era il letto di un antico fiume, l’attuale Pesa. Si segue il sentiero che compie una svolta a sinistra e poi a destra. Attenzione a evitare le diverse tracce presenti seguendo con attenzione la segnaletica bianco rossa.  Il sentiero arriva finalmente in fondo alla piccola valle e, dove il sentiero volta a sinistra sulla destra fra la vegetazione incolta, si può ancora intravedere i resti di un vecchio mulino per la macinazione dei cereali. Un segno inoltre della presenza significativa di acqua.  Nei pressi si trova il Borro di Gello che confluisce nel Borro del Lago. Il fondovalle è particolarmente ombroso e fresco d’estate, immerso com’è tra i lecci e la vegetazione spontanea. Si segue sempre il sentiero nel fondovalle lasciando alcune tracce sulla sinistra. Attraversiamo alcuni piccoli guadi e continuiamo immersi nel bosco. Il sentiero si trasforma in strada bianca poiché serve un’abitazione che lasciamo in alto a destra. Lungo la strada troviamo i paletti gialli del metanodotto. Dopo circa 300 metri dal bivio per l’abitazione, c’è una traccia con segnavia che sale a destra. Continuando si raggiungerebbe la Strada SP 12 che collega Montelupo a Ginestra. Prendiamo il sentiero che sale per poco restando a mezza costa sopra la valle della Pesa. I rumori della strada sottostante e della non lontana Superstrada FiPiLi, lentamente si attenuano. Sopra di noi le linee dell’alta tensione. Seguiamo ancora il sentiero e in corrispondenza di un impluvio, troviamo sulla destra un sentiero dove voltiamo.  Con una moderata salita si attraversa un’oliveta e si raggiunge poi una zona di macchia bassa. Passando nuovamente sotto la linea elettrica dell’alta tensione, seguiamo il sentiero con i segnavia bianco rossi, fino a raggiungere la sommità della collina dove termina la vegetazione bassa. Teniamo la sinistra e per traccia che costeggia sulla destra una vigna in coltivata, si raggiunge un piccolo gruppo di case con un agriturismo. Passiamo intorno seguendo la strada bianca, via Gavignano, che si innesta su via di Piandaccoli in corrispondenza di un piccolo tabernacolo. Seguiamo la strada che dopo qualche centinaio di metri termina sulla via Vecchia Pisana. Un caratteristico tabernacolo azzurro segna il bivio. Voltiamo a destra e facendo attenzione al traffico veicolare, percorriamo la strada per circa un chilometro e mezzo raggiungendo la piazza Piave da dove siamo partiti.


CARTA:
ORE CAMMINO: 3       KM: 8,9
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m.142        ALTITUDINE MASSIMA:  m.176      ALTITUDINE MINIMA: m.44

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sabato 20 aprile 2024

Gaiole anello dei Castelli

 


GAIOLE in CHIANTI anello dei castelli 3
17 aprile 2024

PERCORSO
Gaiole in Chianti - Barbischio - Castagnoli - Meleto - Gaiole

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza da Firenze
La più comoda è prendere A1 direzione sud e uscire a Valdarno, continuare su SP408 fino a Gaiole in Chianti

DESCRIZIONE
A Gaiole parcheggiamo l'auto al posteggio pubblico dietro la chiesa di San Sigismondo e iniziamo a camminare in via Guglielmo Marconi che prosegue con la strada comunale 6 in direzione di Barbischio. Il tratto è su strada asfaltata. Percorsi  km.2,9 prima in piano poi in salita arriviamo al piccolo ma bellissimo borgo Barbischio [wp01], ammiriamo la sua bella Torre medioevale e proseguiamo su strada bianca a destra. Dopo circa 650 m arriviamo a un tabernacolo con panorama [wp02 km 3,5]. Proseguiamo e poco dopo dobbiamo lasciare la strada bianca e scendere a destra su sentiero in discesa [wp03 km 3,7]. Il sentiero offre panorami molto belli, percorriamo altri m 900 e incontriamo un bivio, noi continuiamo dritto [wp04 km 4,6]. Proseguiamo per altri m 900 e arriviamo in discesa fino al Borro della Nunziatura [km5,5], poi in salita percorriamo circa m 950 e arriviamo sulla SP73 in località Castagnoli [wp05 km 6,4] e la prendiamo a destra in direzione di Gaiole. Delle panchine ci invogliano a fare la pausa pranzo. Da questo punto più fattori ci hanno costretto a continuare tutto su strada asfalto fino a Gaiole [km 11,9], ma il vero percorso ci mandava a visitare i Castelli . In fondo alla descrizione ho messo le due tracce, con e senza deviazioni. Il consiglio ovviamente è di seguire la traccia originale con le deviazioni, evitando l'asfalto e passando dal Castello di Meleto e la Pieve di Santa Maria a Spaltenna.

CARTA:
ORE CAMMINO:  5      KM: 11,9
DIFFICOLTA: E
DISLIVELLO: m 309      ALTITUDINE MASSIMA: m 536       ALTITUDINE MINIMA: m 326


senza deviazioni

originale con deviazioni